cura relazionale – Psicologa a Palermo Noemi Venturella https://www.psicologa-noemiventurella.it Psicologa a Palermo Sat, 27 Apr 2024 13:06:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.5.15 https://www.psicologa-noemiventurella.it/wp-content/uploads/2020/04/cropped-favicon-venturella-psicologa-palermo-3-32x32.png cura relazionale – Psicologa a Palermo Noemi Venturella https://www.psicologa-noemiventurella.it 32 32 Genitori: un “mestiere impossibile”? https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psicologia-dello-sviluppo/genitori-un-mestiere-impossibile/ https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psicologia-dello-sviluppo/genitori-un-mestiere-impossibile/#respond Sat, 27 Apr 2024 13:02:33 +0000 https://www.psicologa-noemiventurella.it/?p=1828 La Genitorialità può essere definita come un insieme di competenze complesse e in evoluzione che riguardano la capacità di prendersi cura e di proteggere un Altro al di fuori di sé. Un altro individuo che, per età, livello di sviluppo, condizioni fisiche e/o psichiche, necessiti di qualcuno in grado di leggere i suoi bisogni e [...]

L'articolo Genitori: un “mestiere impossibile”? proviene da Psicologa a Palermo Noemi Venturella.

]]>
La Genitorialità può essere definita come un insieme di competenze complesse e in evoluzione che riguardano la capacità di prendersi cura e di proteggere un Altro al di fuori di sé. Un altro individuo che, per età, livello di sviluppo, condizioni fisiche e/o psichiche, necessiti di qualcuno in grado di leggere i suoi bisogni e di rispondervi in modo adeguato (ovvero in base alle sue caratteristiche specifiche).
L’articolazione della genitorialità dipende dal funzionamento di ogni singolo individuo (es.: storia, storia familiare, esperienze e fantasie preponderanti aspettative, ideali, etc.) e del suo contesto di riferimento (es.: caratteristiche della coppia e del mondo sociale, lavorativo, culturale).

Un bel seminario con Massimo Recalcati mi ha aiutato a trovare le parole migliori per scrivere sull’argomento.

Innanzitutto bisogna sottolineare che la genitorialità è una funzione necessaria alla vita! Entro essa, l’esercizio della funzione paterna e materna sono alternate, non derivano da un genere o da un singolo individuo, ma sono fondamentali entrambe! “Madre” e “padre”, infatti, sono funzioni (e NON incarnazioni personali): c’è una fluidità, una complessità che trascende il piano della determinazione biologica.
Il modo analitico di guardare alla famiglia prescinde infatti dall’idea che esista una famiglia naturale derivante da stirpe, sesso, genealogia, biologia. Il legame familiare è una costruzione sociale, familiare, culturale. Non ha le sue radici nel biologico!

Secondo Recalcati:

  • Il Materno è un’esperienza di decentramento finalizzata ad accogliere la cura del figlio. Esso prevede 3 funzioni principali:
     (1) Cura: il 1° atto di cura della madre è rispondere al grido del bambino; in questo, ella assume la funzione primaria del “soccorritore”, di colei che, col suo “eccomi!”, si mette a disposizione, offre la presenza di Sé per la cura dell’Altro.
    (2) Trasmissione del sentimento della vita: affinché la vita del figlio sia “vita viva”, accesa, soggettiva, è necessario che la madre desideri la differenza da sé del figlio e il futuro scioglimento del legame. Al tal fine, ella deve accettare di “partorire Dio”, ovvero un figlio che non è suo, sul quale non può esercitare padronanza; il sentimento del materno è infatti un’“ospitalità senza esercizio di proprietà”, una postura di donazione di sé che implica un decentramento e che non può essere dissociata dalla perdita. Quel famoso dare al figlio sia le radici che le ali per volar via verso la sua strada, insomma!
    (3) L’accoglienza verso il “figlio unico”: l’amore materno tutela l’unicità ed evita l’anonimità. ovvero rende la vita del figlio insostituibile e vede ogni figlio come “unico”; in questo senso, esso tutela il “segreto del nome” (Derrida), è “amore per il nome” (Lacan), e destina al figlio delle “cure particolarizzate”, specifiche, appunto uniche.
  • I principali compiti del Padre sono quelli di:
     (1) Separare: per Lacan, “il padre è un principio di separazione”, poiché la sua parola “sottrae il figlio dal servizio della madre”, evita che egli sia un oggetto consolatorio, di godimento, che completa l’essere della madre; con ciò, il padre restituisce al figlio, attraverso lo scioglimento del legame simbiotico, una potenziale indipendenza.
    (2) Trasmettere la sostanza, il senso della legge, ovvero che non tutto è possibile. Ciò esorbita le regole: il sentimento dell’impossibile non serve solo a disciplinare la vita del figlio, ma anche a inscrivere in lui la dimensione del desiderio; “compito della funzione paterna è unire (e non opporre) il desiderio alla legge” (Lacan). Difatti, testimoniando al figlio che la vita guidata dal desiderio unito al senso di realtà ha un senso e che può essere “ricca di vita”, il padre lo aiuterà a trovare la propria “vocazione”/scelta!

 

Facile? Affatto.
Spesso vedo genitori pervasi dai sensi di colpa e o di onnipotenza per i destini dei figli… E incontro figli schiacciati dalle aspettative o dall’assenza di presenza dei propri cari. Per ben cominciare a “curarsi” di tutto ciò, forse bisognerebbe accettare che, come diceva Freud, fare i genitori è un mestiere impossibile, nel senso che è impossibile non sbagliare! Per questo, quando in studio arrivano delle famiglie o dei singoli che parlano del loro essere figli o genitori, li invito sempre ad aprirsi alla tenerezza e ad un grosso lavoro di conoscenza della storia familiare. Ciò favorisce la comprensione del motivo per cui certe dinamiche si sono verificate e permette nel tempo di aprirsi all’Altro superando, con un po’ di ovvia fatica, le recriminazioni e i giudizi. Tuttavia, per farlo è necessario avere il coraggio di conoscere, ad esempio di riconoscere in sé e nella propria storia…

…le possibili criticità nell’esercizio della genitorialità.

 

Secondo Recalcati, ad esempio, per la maternità sono soprattutto 2:
 – Essa non si attiva o si disattiva laddove il padre non sia intervenuto a separare il bambino dalla madre o riveli una carenza di fondo nel creare questa separazione; può lì verificarsi straripamento “incestuale” del desiderio materno (che diventa cannibalico) e o dei desideri simbiotico-onnipotenti del figlio.
 – Derivano da una carenza della madre che non riesce a tenere insieme la funzione materna della cura e la funzione del proprio desiderio come donna. La relazione tra la madre e la donna può scompensarsi in una direzione o in un’altra: (a) Quando essere madre significa annientare e mortificare la donna, essa scompare in una madre che è “tutta madre” (per Lacan si tratta di un “coccodrillo cannibale che mangia la vita del figlio”). In questo caso, il bambino diventa prigioniero di quel mondo e perde il diritto alla separazione; al tempo stesso, anche il desiderio della donna è prigioniera di ciò e i due si divorano in definitiva a vicenda (Lacan). (b) Quando la donna fa fatica a contenere la madre: diventare madre è qui concepito come una perdita dell’essere donna che può generare un rifiuto inconscio del materno.

Le distorsioni del paterno si verificano soprattutto quando il padre non tiene insieme la legge e il desiderio e genera l’eclissi dell’uno o dell’altro, ad es. laddove cerchi di trasmettere la regola, la legge-dovere in assenza del desiderio e del senso della legge stessa.
Assistiamo oggi purtroppo ad un tempo del vuoto, dell’“evaporazione del padre” classicamente inteso (il padre del patriarcato). Si verificano così fenomeni attuali come eclissi del senso e del desiderio, trasgressioni, de-sostanzializzazione, interdizioni e perversioni della legge. L’angoscia oggi arriva spesso nel pensare il vuoto, la sua inconsistenza della legge, al pensiero che si può fare tutto, anche uccidere, e non succederà nulla. E’ allora necessario evitare il rifiuto dei padri e creare dei nuovi modi di incarnare il paterno che testimoni una nuova legge: quella frutto della consistenza e del senso della vita!

 

Buon lavoro!

L'articolo Genitori: un “mestiere impossibile”? proviene da Psicologa a Palermo Noemi Venturella.

]]>
https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psicologia-dello-sviluppo/genitori-un-mestiere-impossibile/feed/ 0
Psiche + Soma: la Psicosomatica https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psiche-soma-la-psicosomatica/ https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psiche-soma-la-psicosomatica/#respond Thu, 01 Apr 2021 20:44:50 +0000 https://www.psicologa-noemiventurella.it/?p=1712 Come dice la stessa parola, la “Psicosomatica” (dal greco psiche, “anima”, + soma, “corpo”) è una scienza che si concentra sulle connessioni e sulle interazioni tra questi due mondi apparentemente distanti. "In un'accezione ristretta, con il termine 'psicosomatica' si intende quella branca della medicina che si occupa di disturbi organici che, non rivelando alla base [...]

L'articolo Psiche + Soma: la Psicosomatica proviene da Psicologa a Palermo Noemi Venturella.

]]>
Come dice la stessa parola, la “Psicosomatica” (dal greco psiche, “anima”, + soma, “corpo”) è una scienza che si concentra sulle connessioni e sulle interazioni tra questi due mondi apparentemente distanti.

“In un’accezione ristretta, con il termine ‘psicosomatica’ si intende quella branca della medicina che si occupa di disturbi organici che, non rivelando alla base una lesione anatomica ο un difetto funzionale, sono ricondotti ad un’origine psicologica.

In un’accezione più ampia si intende invece quella concezione che – oltrepassando il dualismo psicofisico che, secondo il modello cartesiano, separa il corpo dalla mente – guarda all’uomo come a un tutto unitario dove la malattia si manifesta a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio (U. Galimberti, Dizionario di psicologia, UTET, 1992).

Parlare di “psicosomatica” significa in sintesi parlare contemporaneamente del corpo e della mente e della loro costante relazione!

In particolare…

  • La parola „PSICHE“, ovvero “anima”, ha il doppio significato di “principio o sostanza vitale” e di “carattere personale”.

  • Il concetto di „CORPO“ comprende maggiori sfaccettature:

  1. A livello “medico”, il termine “soma” (dal greco sàgma = peso, fardello) esprime la dimensione biologica, più fisica, del corpo: l’uomo “ha un corpo”, nel senso di qualcosa di concreto e tangibile, ed “è un corpo”, nel senso che esso è parte della sua identità.

  2. Il corpo è anche una costruzione mentale, una rappresentazione di sé che si forma nella prima infanzia e si modifica per tutta la vita.

  3. Il corpo svolge inoltre un’importante funzione relazionale. Esso è fin dall’inizio vissuto in comunicazione con l’altro; attraverso il linguaggio non verbale possiamo esprimere emozioni e sentimenti, manifestare l’idea che abbiamo di noi stessi e veicolare aspetti che riguardano il nostro rapporto con gli altri.

  4. In ambito psicologico, il corpo è inteso come luogo di espressione (o di ricaduta) dell’esperienza psichica. Indica, in tal senso, la dimensione corporea dell’esistenza psichica!

Come infatti vediamo nei nostri studi di psicoterapia (ci siamo recentemente confrontate su questo con la cara collega dott.ssa Gullì!), fenomeni psichici e corporei sono strettamente legati (pensiamo ad es. ai disturbi d’ansia e ai paralleli sintomi sia psichici, sia fisici che generano!) e questo fin dalle origini della vita.
La psicologia dello sviluppo ci spiega come in un primo momento i vissuti del bambino coincidano con l’esperienza che egli ha di sé come corpo. Inoltre, inizialmente il neonato non percepisce distinzione tra sé e il corpo materno: egli attribuisce all’altro ciò che prova e, nello stesso tempo, riceve dall’altro una prima immagine di se stesso.
Con il tempo e all’interno di una relazione calda e sintonica con la madre, il piccolo sviluppa gradualmente la capacità di elaborare le proprie sensazioni sotto forma di pensieri, fantasie e sogni, differenziandole dai processi biologici e attribuendo loro un significato psicologico. Contemporaneamente, si formerà nel bambino un’idea di se stesso da un punto di vista corporeo (es. dello “schema corporeo” o “immagine del corpo”, della coscienza del proprio corpo, etc.).

Nonostante questi evidenti intrecci, entro lo studio dei fenomeni umani si è strutturata nel tempo una „scissione“ tra tra corporeo e psichico, per cui…

  • la medicina si è interessata soprattutto allo studio del corpo;

  • la psicologia ha trascurato gli aspetti biologici, occupandosi prevalentemente della vita mentale.

Ciò ha fatto perdere di vista l’unicità degli esseri umani, comportando importanti incomprensioni e gravi atteggiamenti riduzionistici nella lettura e nella cura della sofferenza umana.

Per fortuna, tuttavia, oggi è frequente sentire parlare di disturbi psicosomatici e degli effetti dello stress, delle emozioni non elaborate e dei disagi psicologici sulla salute fisica e sul benessere. Per questo motivo ho voluto scrivere di psicosomatica, ambito di studi incontrato all’università e che approfondirò prossimamente. Essa mi ha avvicinato alla fondamentale idea di pensare i miei pazienti come Esseri Complessi, fatti insieme di corpo & di mente; il corpo e la mente sono due facce della stessa medaglia: la loro articolata umanità!

La gruppoanalisi mi ha poi condotto ad approfondimenti ancor più specifici, e in particolare all’idea che la vita umana, come mostrano anche le neuroscienze, sia insieme mente, corpo & relazione! Essi vanno intesi come una Triade scindibile solo per comodità; sono infatti tre aspetti basici, ontologici, senza i quali non si dà esistenza!

Forse a sorpresa, direi in conclusione che la matrice originaria nel e dalla quale si nasce come “individui” non sta né nello psichico, né nel somatico.
“L’origine” sta nella relazione: senza essa, l’individuo non può essere concepito (né fisicamente, né psichicamente!) e non diventa “uomo”, né nel corpo, né nella mente.

Da relazioni si nasce. Di relazioni ci si ammala. Di relazioni, soprattutto, si guarisce ❤

L'articolo Psiche + Soma: la Psicosomatica proviene da Psicologa a Palermo Noemi Venturella.

]]>
https://www.psicologa-noemiventurella.it/psicologo-psicologa-e-psicologia/psiche-soma-la-psicosomatica/feed/ 0