Blog Psicologia

Blog Psicologia2020-06-25T09:37:03+00:00

Gennaio 2021

Il lutto e la sua elaborazione

"Affrontare l'idea della morte [...] può essere una awakening experience, un'esperienza di risveglio, una consapevolezza che conduce a una vita più piena". A ciò si aggiunge "l'idea che possiamo lasciare qualcosa di noi" che possa "influenzare gli altri per anni, persino per generazioni [...] proprio come i cerchi nell'acqua di uno stagno continuano a svilupparsi finché non sono più visibili, anche se il movimento continua a livello impercettibile". Questi "cerchi nell'acqua" lasciano "dietro di sé qualcosa dell'esperienza della propria vita, un qualche tratto, un frammento di saggezza, una guida, una virtù, una consolazione che viene trasmessa ad altri": "una trasmissione silenziosa, gentile e immateriale che si attua da un individuo all'altro" (Yalom I., 2017).

Il lutto negli anni 2000

Come insegnano i miei pazienti, la morte è oggi un evento in-naturale: non si possono prendere in considerazione le vulnerabilità e le caducità (ad esempio di un corpo che invecchia, come quello dei nonni di G.). Inevitabile quindi è che nei nostri studi arrivino non solo pazienti traumatizzati da morti violente e inattese, ma anche persone che non riescono a gestire l’angoscia del tempo che passa, dei genitori che invecchiano e si ammalano o della prospettiva dell'ipotetica morte propria e altrui… Rispetto a questi scenari, si prova quasi sempre un doloroso senso di insufficienza e di inadeguatezza e un forte vissuto depressivo.

“E’ uno Psicopatico!”

Non è difficile incontrare, come accaduto alla mia paziente, un antisociale e restarne sedotti senza riconoscerlo… Realizzeremmo solo dopo innumerevoli bugie e sfruttamenti chi abbiamo davvero accanto. Sono stati definiti antisociali molti “eminentisimi” personaggi storici e attuali, primo tra tutti Donald Trump; ne sono validi esempi anche figure cinematografiche come Hannibal Lecter o i Drughi di Arancia Meccanica e i serial killer Ted Bundy e John Wayne Gacy.

…And Happy New You!

«L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire. […] L'affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente li fa tendere a uno scopo e che cosa all'esterno può essere loro alleato» (E. Bloch).

Dicembre 2020

0min.
COLLOQUIO GRATUITO

È possibile richiedere un breve colloquio preliminare gratuito (20 minuti circa), in cui conoscersi vis à vis e chiedere qualche informazione sul tipo di lavoro che si può pensare insieme.

PRENOTA

Dott.ssa Noemi Venturella

Psicologa e Psicoterapeuta a Palermo
Studio in via Laurana, 11 – 90143, Palermo
tel. 389 9617605

 

Servizi offerti

Torna in cima